Il Festival letterario dell’Archeologia l’Isola dei Giganti. “Un viaggio lungo tremila anni” è alla sua prima edizione e raccoglie un ideale testimone dall’omonimo Festival internazionale dell’Archeologia, appena concluso. L’obiettivo è valorizzare, attraverso la cultura e il pensiero contemporaneo, il territorio su cui insiste il Parco archeologico naturale di Cabras e del Sinis, da Cuccuru Is Arrius a Tharros, passando per Mont’e Prama.

Tema centrale della prima edizione è il mare. E il Mediterraneo, elemento centrale nella storia della Sardegna, delle sue vicende cultuali e materiali, diventa filo conduttore per le prime tre giornate del Festival l’8, il 9 e il 10 luglio, prima degli appuntamenti “off” del 22 luglio e 11 agosto.

Il mare accolto come elemento di relazione e non di confine: il mare è una strada, è la strada, verso il mondo. Cosa significa oggi essere un popolo del mare e un popolo con il mare? E quale peso hanno oggi le parole eroi e Giganti? Quanto incide nel sapere di un popolo moderno la riscoperta di un pezzo della propria storia per affacciarsi con maggiore consapevolezza al presente? Anche su questi interrogativi vuole ragionare il Festival letterario dell’Archeologia “L’Isola dei Giganti. Un viaggio lungo tremila anni”.

Immaginando il mare Mediterraneo come ponte vitale per le culture che proprio sul “Mare nostrum” si affacciano nell’auspicio di ri/allacciare vite, intessere rapporti, disarmare i confini materiali e mentali.

A presentare il Festival nella Sala Paesaggio del museo civico di Cabras, questa mattina, sono intervenuti il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni, il sindaco di Cabras Andrea Abis e il direttore artistico dell’evento, Giovanni Follesa. Presente anche il direttore scientifico del Festival Internazionale dell’Archeologia, Giorgio Murru, per un bilancio della prima edizione dell’evento che si è concluso ieri sera a Tharros.

Un Festival si è appena chiuso e un altro, letterario, sta per iniziare. Il filo conduttore tra i due eventi sarà la crossmedialità tra linguaggi e mondi espressivi” dice Anthony Muroni. Che aggiunge: “L’intento è il medesimo: valorizzare il territorio attraverso ospiti di rilievo internazionale, che da un lato ci arricchiscono, dall’altro diventano ambasciatori delle nostre ricchezze in tutto il mondo”.

Il direttore artistico Giovanni Follesa racconta la filosofia di fondo di questa prima edizione del Festival letterario dell’archeologia: “Il tema è quello del mare, visto come un collegamento con le culture: un ponte. Un luogo di scambio dove la Sardegna, oggi come ieri, accoglie e si muove, oltre il proprio confine, per crescere e confrontarsi. Su questo tema ragioneremo e dialogheremo con illustrissimi ospiti”.

Molto soddisfatto il sindaco di Cabras Andrea Abis: “La rassegna letteraria che si apre, possiamo dirlo senza timore di smentita, è un evento di grandissimo valore culturale. È un passo avanti anche per Cabras, che non ha mai conosciuto rassegne così strutturate. Il Festival archeologico e quello letterario, seppure al primo anno, si possono già definire eventi di grande spessore culturale. Vogliamo farli diventare punti centrali del dibattito culturale dell’Isola, che crescono nel tempo, si rafforzano e si arricchiscono, partendo dal punto cardine che è la storia archeologica dei nostri luoghi”.

Giorgio Murru infine traccia un bilancio del Festival archeologico appena concluso. “I numeri raccontano che gli eventi legati all’archeologia sono una scommessa vinta: con il Festival appena concluso abbiamo registrato migliaia di presenze, in presenza e in streaming, con il Festival letterario che sta per iniziare confidiamo di fare il bis: l’archeologia non è più chiusa in un cassetto a esclusivo servizio di una casta, ma si apre a un nuovo tipo di turismo. Con dinamicità, entusiasmo e interdisciplinarietà.

 

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