La seconda serata del Sardegna Archeofilm Festival, organizzata dalla Fondazione Mont’e Prama in collaborazione con Firenze Archeofilm e Archeologia Viva (Giunti Editore), ha richiamato il pubblico delle grandi occasioni nel nuovo teatro all’aperto di Tharros.
L’appuntamento è stato inaugurato dall’apprezzatissimo dialogo tra il regista Paolo Zucca e il produttore Salvatore Cubeddu, intitolato “Sardegna. Luogo di storia, luogo di storie“. Durante la conversazione, animata a partire dall’ultimo lavoro dell’autore oristanese, è stato rimarcato l’importante ruolo rivestito dall’isola nelle produzioni cinematografiche: «Nel film “Vangelo secondo Maria” – ha affermato Cubeddu – la millenaria storia della Sardegna rivive nell’immaginario del regista, diventando protagonista di un mondo evocativo e magico che porta lo spettatore nella Palestina dei tempi di Cristo. Nel lavoro di Zucca l’isola è fonte di ispirazione inesauribile di storie, di luoghi, di volti. Il cinema è ancora una volta una grande opportunità per la Sardegna».
Sulla stessa lunghezza d’onda, Paolo Zucca ha affermato: «Una volta un critico cinematografico mi chiese: “Ma come regista la Sardegna ti basta?”, “Mi basta e mi avanza” ho risposto, perché le storie da raccontare su quest’isola sono ancora tante e sono tanti i luoghi e le ambientazioni che scopro ogni volta che faccio un film. E i luoghi per me non sono mai un mero sfondo, ma sono parte integrante del racconto, accompagnano e arricchiscono l’evoluzione narrativa, psicologica e morale dei personaggi».
Dopo il dialogo, il pubblico ha potuto assistere alla proiezione del documentario francese “La vera storia dei pirati“, diretto da Stephane Bégoin, seguito dal docufilm “Franco Mezzena. L’archeologia raccontata con il sorriso“, diretto da Nicola Castangia e Andrea Fenu. Entrambi i lavori hanno suscitato grande interesse, arricchendo ulteriormente la serata.
Oggi, a partire dalle ore 21:30, la terza e ultima serata del Sardegna Archeofilm Festival, con due attese proiezioni. La prima è “Li chiamiamo vichinghi“, un film francese diretto da Laureline Amanieux della durata di 52 minuti e realizzato nel 2023. Il documentario invita a esplorare la vera storia dei Vichinghi, andando oltre i preconcetti dei cronisti medievali. Benjamin Brillaud ci conduce dalla Danimarca all’Islanda, passando per la Francia, incontrando storici, biologi e archeologi, visitando biblioteche e musei, e attraversando paesaggi spettacolari che ancora portano tracce del passaggio dei Vichinghi. La seconda proiezione è “Maria – A chent’annos“, un film diretto dal regista Giovanni Battista Origo, della durata di 20 minuti e realizzato nel 2020, in lingua italiana e sarda. La storia si svolge all’alba dell’armistizio del 1943, quando i soldati Sante Bacci e Nicola Caputo vengono dimenticati dall’esercito italiano sulle coste della Sardegna. Con i collegamenti radio interrotti e Sante impossibilitato a ottenere l’aiuto necessario per la febbre che sta divorando il suo compagno, interviene Maria, una giovane del luogo. Maria soccorre Nicola portandolo a casa sua e affidandolo alle cure tradizionali delle donne della sua famiglia. La storia narra l’incontro di due mondi, rappresentando speranze e incertezze di un futuro ancora da creare.
Il momento più rilavante e atteso della serata è rappresentato dalla cerimonia di premiazione dei film proiettati nei tre giorni di festival, sui quali il pubblico – al termine di ogni appuntamento – ha potuto esprimere un giudizio. Al vincitore questa sera sarà assegnato il Premio del Pubblico “Sardegna Archeofim”.