L’Estate di Mont’e Prama si avvia alla conclusione con gli ultimi appuntamenti di un cartellone ricchissimo. Quella di ieri, tra letteratura e musica, è stata un’altra giornata da incorniciare. Partenza nel tardo pomeriggio al Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras per la presentazione di due volumi, sotto la guida di Lucia Cossu, nell’appendice del Festival Letterario dell’Archeologia che gli organizzatori hanno volutamente chiamato Festival Off.
Cosimo Filigheddu con il suo L’odore della città (Ed. Il Maestrale) offre ai lettori uno scenario surreale e per certi versi inquietante: un’afa insopportabile e innaturale che copre, come un mantello, una mai nominata cittadina di provincia, proiezione di innumerevoli altre ma in cui non è difficile scorgere Sassari. Qui, al secondo piano di un nobile palazzo, appena al di sopra dei tavolini affollati di un grande bar del centro, va rapidamente in decomposizione il cadavere di un morto ammazzato. L’assassino e i suoi quattro amici cercano di far scomparire i resti mentre si decompone anche la loro quotidianità di borghesi immorali, reciprocamente incatenati sin da ragazzi da un patto misterioso. Le vite morbose del commerciante assassino, del bancario infedele, del medico pigro e inetto, del giudice fallito e del deputato corrotto si intrecciano con quelle dei politici, dei poliziotti, del procuratore, dell’avvenente proprietaria del bar, dei suoi clienti e di altri, donne e uomini, che compongono un’umanità, al tempo stesso, arresa e combattiva, depravata e onesta. Una violenta e insensata ribellione travolgerà la città, e metterà ognuno davanti a un imprevisto destino. La storia è davvero avvincente. La città, con i suoi abitanti, quelli onesti e quelli improbi, non si limita a fare da sfondo ma diventa coprotagonista della storia. Il libro è una vera rivelazione e merita di essere letto per le suggestioni noir che si mescolano a un interessante affresco sociale.
La seconda presentazione della giornata è stata affidata ad Alberto Moravetti e Nicola Castangia con il loro Domus de Janas – Arte e religione nelle tombe ipogeiche della Sardegna Preistorica (Ed. Carlo Delfino). Il volume nasce dall’impegno congiunto dell’archeologo Alberto Moravetti e del fotografo Nicola Castangia un’opera che guida il lettore alla scoperta dei più importanti siti ipogeici preistorici della Sardegna. Un viaggio tra i luoghi più suggestivi della Preistoria sarda, a contatto con le espressioni più straordinarie dell’architettura funeraria e dell’arte che i popoli vissuti sull’Isola hanno prodotto tra il V e il III millennio a.C. Il volume, prezioso nella veste editoriale, si apre con una premessa di carattere generale, che introduce nell’ampia sezione dedicata a 72 siti, ricca di informazioni rigorose sul piano scientifico e di immagini suggestive.
Il Festival Letterario dell’Archeologia chiude oggi. Con esso va in archivio anche il trittico di Festival promossi dalla Fondazione Mont’e Prama dedicati all’archeologia, al cinema e alla letteratura in occasione dei 50 anni dalla scoperta dei Giganti. Alle ore 19, al Museo Civico Marongiu di Cabras, è in programma la presentazione del volume di Elisa Pilia La bambina del vetro (Ed. Il Maestrale). Chiusura alle ore 19.45 con il libro Il castello delle congiure di Davide Cossu (Newton Compton Editori).
In serata, al teatro all’aperto dell’area archeologica di Tharros, è andato in scena il primo dei concerti in collaborazione con Dromos Festival, una strepitosa esibizione del poker d’assi del jazz a stelle e strisce: Chris Potter, uno dei migliori sassofonisti della sua generazione, insieme a Brad Mehldau, “il più influente pianista jazz degli ultimi 20 anni”, secondo il New York Times, in quartetto con un bassista del calibro di John Patitucci, in prima linea sulla scena jazzistica degli ultimi trent’anni, e con un batterista completo e versatile come Johnathan Blake. Il concerto di Tharros ha confermato la grandezza di quattro musicisti che si intendono alla perfezione e si completano come un meraviglioso puzzle fatto di note e veri e propri equilibrismi musicali con i propri strumenti. Tutto esaurito, entusiasmo alle stelle e applausi a scena aperta per una super band che rappresenta ai massimi livelli il jazz mondiale degli ultimi vent’anni. Difficile oggi trovare di meglio e il pubblico, anche quello non abituato a questo genere di musica, è rimasto letteralmente incantato dall’esibizione creativa di quattro grandi artisti che hanno offerto con la loro performance e i loro virtuosismi emozioni intense e immediate. Una sintesi perfetta di percorsi artistici diversi e una comune voglia di esplorare nuovi territori.
Stasera, sempre al teatro di Tharros, alle ore 21.30, un nuovo imperdibile concerto, sempre in collaborazione con Dromos Festival: sull’onda del suo nuovo album, “Sonicwonderland” (uscito lo scorso ottobre), arriva la musicista giapponese Hiromi Uehara, talento di fama mondiale che continua la feconda tradizione di pianisti jazz, da Toshiko Akiyoshi a Makoto Ozone, sbocciati nella terra del Sol Levante.
> I biglietti per il concerto di Hiromi Uehara: https://bit.ly/3WqB3RI
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