Una sfoglia croccante, leggera e millenaria che parla sardo ma si fa capire ovunque: il pane carasau sta vivendo una stagione d’oro. Da cibo essenziale dei pastori sardi a protagonista globale della ristorazione contemporanea, il carasau si è trasformato in simbolo di eccellenza e internazionalizzazione.
Nato nei forni di pietra delle zone interne della Sardegna, in particolare in Barbagia e Ogliastra, il pane carasau ha attraversato secoli di storia senza perdere la sua identità.
Oggi, grazie a una combinazione di tradizione artigianale, innovazione produttiva e marketing territoriale, è uno dei prodotti agroalimentari sardi più apprezzati e riconosciuti nel mondo.Il carasau, conosciuto anche come “carta da musica” per il suo sottile scricchiolio, è diventato presenza stabile nei menu di ristoranti stellati, bistrot urbani e gastronomie d’élite, dalla Scandinavia agli Stati Uniti, dal Giappone all’Australia.
La sua versatilità – che lo rende adatto sia alla cucina tradizionale che alle interpretazioni gourmet – lo ha reso un prodotto ideale per l’export.
Il successo internazionale del pane carasau è frutto di un sistema produttivo capillare che vede fianco a fianco imprese artigiane e realtà industriali. Aziende storiche come Pantos, Cherchi, Panificio Battacone, Ferreli, Moderno, Su Guttiau, e numerose cooperative locali, producono ogni giorno tonnellate di pane destinato sia al mercato regionale che a quello internazionale.
Alcune imprese hanno investito fortemente nell’ampliamento dei laboratori e nella certificazione delle filiere, garantendo qualità costante e tracciabilità.
Il settore ha anche beneficiato di politiche regionali di promozione dell’agroalimentare e della Sardegna come “isola del gusto”.
L’immagine del carasau è stata sapientemente associata a uno stile di vita sano e mediterraneo, in linea con la crescente attenzione globale per i prodotti semplici, genuini e sostenibili.
Dietro ogni foglio di pane, però, c’è ancora il gesto sapiente di chi lo lavora, di chi lo “carasat”, cioè lo tosta due volte per dargli la sua celebre croccantezza. Il processo produttivo, anche nelle versioni industriali, mantiene il legame con la manualità originaria, elemento chiave nella percezione di autenticità da parte del consumatore.
Il futuro del pane carasau appare quindi solido e promettente. Le prospettive di crescita sui mercati esteri sono elevate, specialmente in Nord Europa, Nord America e nei Paesi asiatici ad alto potere d’acquisto. La sfida sarà quella di continuare a crescere senza perdere l’anima, mantenendo viva la connessione con il territorio, i suoi grani e le sue comunità.
In un mondo che cerca sapori veri e storie autentiche, il pane carasau è più che un alimento: è un racconto croccante della Sardegna che seduce e conquista palato dopo palato.